sabato 26 maggio 2012


LA COCCIGODINIA


Il dolore nella zona del coccige è chiamato coccigodinia. La coccigodinia può essere un sintomo (dolore e bruciore) che può variare tra le persone e che può variare con il tempo. Il dolore al coccige descrive un insieme di sintomi (dolore indotto o aggravato dalla posizione seduta), pertanto il sintomo è costituito da una serie di condizioni che possono avere eziopatologie diverse e che richiedono, trattamenti manuali diversi. La coccigodinia può essere conseguenza di traumi, nel 60 – 70 per cento è la caduta sulle natiche, l’instabilità del coccige o lussazione è la causa più frequente di coccigodinia, il coccige si può lussare o diventare ipermobile. In particolare quando il paziente è in posizione seduta, il coccige, tende a curvare più in alto del normale, oppure l’articolazione può sublussare, scivolando indietro. Lo slittamento del coccige trascina e lacera i tessuti circostanti, e causa dolore e infiammazione. A volte, il dolore coccigeo, può dipendere da squilibri della colonna vertebrale, come una patologia lombosacrale, da sforzi ripetuti (negli sportivi) o da interventi chirurgici, e può essere la conseguenza di un’infezione anorettale o di un tumore. In letteratura sono descritti dolori al coccige dovuti a cause psichiche, che rientrano nelle coccigodinie essenziali, più frequenti nella donna, infine, può avere una causa sconosciuta in circa un terzo dei casi. Nel caso di un disallineamento del coccige, è possibile che il sintomo sia causato da una “cattiva” posizione del coccige tra i muscoli del pavimento pelvico, cosi come una rigidità può comportare un danneggiamento dei tessuti circostanti, spesso la disfunzione del coccige in avanti è fonte di dolore. Il dolore è circa 5 volte più frequente nelle donne che negli uomini, forse perchè nella pelvi della donna il coccige è maggiormente esposto. Il paziente può riferire dolore intestinale e nei rapporti sessuali. In alcuni casi il dolore al coccige può essere causato da una sporgenza ossea (spigolo) sul coccige, solitamente la sporgenza è invisibile alle normali radiografie, spesso la diagnosi è costituita dalla RM (verticale) e dall’esame clinico. La sporgenza ossea è posta posteriormente sulla punta del coccige e può essere facilmente palpabile attraverso la pelle e in particolare nei soggetti magri. 

Uno dei fattori che predispongono alla coccigodinia, oltre all’evento traumatico, possiamo ricercarli tra le disfunzioni muscolari dell’insieme perineale del piccolo bacino, e da patologie muscolari relativamente frequenti, come la Sindrome del grande gluteo e la Sindrome del piriforme.



Bacino

Diagnosi
La diagnosi di coccigodinia è costituita dall’es
ame clinico e radiologico, radiologicamente può essere presente una dislocazione dell’osso superiore al 25 per cento e flessione maggiore di venticinque gradi (angolo intercoccigeo), quest’alterazione è più evidente se la radiografia è effettuata in posizione seduta. La diagnosi nei soggetti giovani può giovare di un’ecografia anche per escludere altre cause, come una cisti ossea sacro-coccigea. 

Il pavimento pelvico
Nel trattamento della coccigodinia è fondamentale l’esame rettale dei muscoli e del sistema fasciale che costituiscono il pavimento pelvico per localizzare un gruppo muscolare teso o punti trigger miofasciali. Ildiaframma pelvico è rappresentato da una lamina muscolare, incompleta nell
a porzione mediana, la quale chiude parzialmente in basso il piccolo bacino inserendosi in vicinanza dello stretto inferiore. Appare come una cupola rovesciata presentando una faccia superiore concava e una faccia inferiore convessa. E’ costituito dai muscoli ischio coccigei e dai muscoli elevatori dell’ano e dalle relative fasce. Il muscolo elevatore dell’ano, rappresenta la porzione principale del diaframma pelvico, esso ha una lunga origine laterale che si estende dalla superficie interna del pube, fino alla spina ischiatica. Il diaframma pelvico è rivestito nella sua faccia superiore dalla fascia superiore del diaframma pelvico, dipendente dalla fascia pelvica parietale ed ha rapporto con gli organi del piccolo bacino, i quali trovano in tale muscolo un valido sostegno. Anche nella faccia inferiore esso è rivestito da una fascia connettivale, la fascia inferiore del diaframma pelvico. Tra quest’ultima e la parete laterale della piccola pelvi, occupata dal muscolo otturatore interno, rimane bilateralmente uno spazio a sezione frontale di forma triangolare, detta fossa ischio rettale. In avanti, questo spazio si spinge tra l’elevatore dell’ano e il trigono urogenitale, formando un recesso anteriore o pubico che si riduce progressivamente, sino a terminare in zona pubica. Posteriormente, la fossa ischio rettale continua nello spazio compreso tra l’elevatore dell’ano e il muscolo grande gluteo. Nella parete laterale della fossa ischio rettale, decorrono il nervo e i vasi sanguigni. L’innervazione è garantita dal plesso pudendo, il diaframma, contraendosi, solleva il pavimento pelvico e agisce come costrittore del retto. Il diaframma pelvico forma una sorta di amaca che dà sostegno ai visceri del piccolo bacino, consente il passaggio dell’uretra, della vagina e del canale anale. Esiste una relazione funzionale tra il diaframma pelvico e il diaframma urogenitale attraverso le diverse strutture miofasciali situate nella cavità pelvica inferiore.


Trattamento 

Il trattamento manuale di questa zona pelvica consiste nel trovare dei trigger points delle strutture miofasciali e in particolare del muscolo elevatore dell’ano o dei muscoli coccigei. Il trattamento dei punti trigger include un rilasciamento mio fasciale, un’inibizione e siderazione muscolare attraverso un trattamento manuale. La Sindrome del grande gluteo è dovuta a uno spasmo o a una tensione di questo muscolo che può tirare sul coccige e causare dolore, il dolore può avvenire durante i passaggi posturali dalla posizione seduta alla posizione eretta. La diagnosi avviene attraverso un esame clinico e manuale che permetterà di localizzare lo spasmo muscolare e l’ipomobilità dell’articolazione lombosacrale dallo s
tesso lato del dolore. Il trattamento manuale è mirato al recupero della mobilità articolare del segmento vertebrale lombare e dell’articolazione sacroiliaca, e da un trattamento posturale globale. LaSindrome del piriforme può causare dolore lombosacrale, irradiazione in zona inguinale, nel perineo, nelle natiche e nell’anca. La diagnosi della Sindrome del piriforme avviene attraverso un esame palpatorio dell’aponeurosi del muscolo piramidale e con  test muscolari e di allungamento. Il trattamento manuale prevede un lavoro d’inibizione muscolare con dei pompages. La lussazione del coccige, oltre a creare una sintomatologia in zona lombosacrale e del piccolo bacino, può condizionare negativamente il funzionamento del sistema cranio sacrale e può essere la causa di una serie di sintomi e disfunzioni del sistema nervoso autonomo. La lussazione traumatica del coccige può rappresentare una causa di squilibri neurovegetativi della zona pelvica, visti gli importanti rapporti con gli organi viscerali circostanti (retto, prostata, vescica, Fondo di Douglas nella donna), alterare l’equilibrio fisiologico del canale durale che può trasmettersi su altre strutture della dura madre e interessare addirittura le membrane intracraniche. La tensione della dura può raggiungere  la membrana cerebellare e generare una cefalea di tipo occipitale, esiste una relazione di causa ed effetto tra la disfunzione somatica del coccige e il sintomo cefalgico. Iltrattamento manuale e osteopatico della coccigodinia deve considerare il sintomo algico in un ambito globale e mai analitico, cosi come può prevedere, da caso a caso, una tecnica osteopatica anorettale diretta, che spesso produce ottimi risultati con un meccanismo di azione legato all’interruzione di un arco doloroso riflesso a livello locale. La manovra, se è il caso, può essere ripetuta altre due o tre volte a distanza di qualche giorno. L’efficacia della manipolazione diretta del coccige è dovuta a un rilasciamento della contrattura dei muscoli elevatori, che sono considerati un elemento importante della coccigodinia. Inoltre questa manipolazione del coccige agisce secondariamente sull’articolazione sacroiliaca, che gioca un ruolo fondamentale in questa patologia.











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