martedì 15 maggio 2012


Cura delle patologie della spalla




La spalla , le sue patologie e la fisioterapia


La spalla è una delle articolazioni periferiche più comunemente trattate nella fisioterapia.
In particolare il complesso articolare “scapolo – omerale” ha numerose ed importanti variabili legate alla funzionalità, alla stabilità ed all’attività motoria che costituiscono un equilibrio molto sottile e facilmente modificabile.
Per farsi un’idea, la spalla in un individuo normale può muoversi in più di 16.000 posizioni ad un grado di differenza l’una dall’altra.
L’infortunio più comune della spalla che si presenta alla nostra osservazione e che può essere curato in fisioterapia con un  trattamento conservativo, ossia orientato ad evitare l’intervento chirurgico, è quello della lesione della cuffia dei rotatori per lacerazione e/o usura dei tendini omerali deputati ai movimenti rotatori dell’omero sulla scapola.
A questa patologia, molto frequente, si associa anche la tendinite del bicipite omerale che concorre anch’esso alla stabilità ed ai movimenti sopra descritti.
Il paziente in fisioterapia chiede spesso il motivo per cui si infiammano e si usurano questi tendini. Nella maggior parte dei casi si arriva a questa patologia a causa di microtraumi ripetuti, ossia stress di movimenti di percussione, vibrazione, schiacciamento, allungamento, etc che creano ai tessuti dei tendini un abuso cronico che non permette al processo di guarigione naturale di svolgere correttamente il suo compito.
Si avvia così il processo di degenerazione ed infiammazione successiva dei tendini che ricoprono la testa dell’omero, grazie anche al loro intrappolamento nello “spazio sub-acromiale” ossia quel piccolo tunnel dove scorrono i tendini rotatori della spalla.
Il paziente affetto dalla tendinite della spalla , detta in termine tecnico “sindrome da impingment sub-acromiale” riferisce un gran dolore ad ogni movimento al di sopra della testa (apertura, elevazione, estensione, rotazioni, etc.), non riesce a portare pesi, si sveglia nel cuore della notte e non si addormenta più, dice di sentire bruciori e “pizzicate” fastidiose.
Anche la forza è notevolmente ridotta e carente e si può arrivare anche alla completa impotenza funzionale cioè all’assoluta incapacità a svolgere i movimenti più semplici della vita quotidiana come ad esempio guidare la macchina, fare faccende di casa, svolgere attività lavorative anche semplici.
La “sindrome da impingment sub-acromiale” o sindrome da conflitto traumatico dei tendini della spalla, causa forte dolore soprattutto a causa dello schiacciamento e/o sfibramento del tendine del sovraspinoso, un’unità muscolo-tendinea assai importante per eseguire correttamente i movimenti di apertura, elevazione e rotazione esterna della spalla.
Il processo degenerativo ed infiammatorio instaurato inevitabilmente costringe il paziente ad assumere farmaci antinfiammatori (fans) ed antidolorifici ed in seguito a rivolgersi ad un medico ortopedico specializzato.
Si giunge così al trattamento conservativo in fisioterapia che tende a ripristinare i normali valori funzionali dell’articolazione della spalla infortunata. Il fisioterapista tra i suoi numerosi rimedi e strumenti a disposizione si avvale di terapia fisica ad alta intensità quale il laser ad alta potenza (yag) oppure al trattamento energetico capacitivo e resistivo (tecarterapia) fino alle cure più tradizionali quali la ionoforesi e gli ultrasuoni.
Importante e risolutivo a volte è il trattamento con l’ipertermia, energia erogata e mirata sui tessuti molli interessati che porta la temperatura locale ad innalzarsi e ad accelerare così il circolo sanguigno con l’attivazione dei conseguenti processi antinfiammatori che riparano e guariscono.
Tutto ciò però non è sufficiente al totale ripristino fisico della patologia tendinea infatti la fase successiva è fondamentale e deve essere seguita attentamente e con costanza, si tratta della chinesiterapia guidata e assistita effettuata in fisioterapia con l’ausilio di elastici, pesi a bassa consistenza, attrezzi quali bastoni, maniglie etc.
Questa pratica fisioterapica aiuta i gruppi muscolari, soprattutto gli stabilizzatori della spalla, a “rinforzarsi” dalla debolezza presente ed anche a ritrovare la loro elasticità e potenza.
Questi esercizi all’apparenza semplici e banali, se eseguiti nella velocità, nella quantità o nell’intensità sbagliate possono non solo non donare il loro effetto benefico e terapeutico ma anche aumentare notevolmente dolore e infiammazione già presenti.
In fisioterapia, questi semplici esercizi ripetuti e dosati in poco tempo ridonano all’articolazione efficienza, scioltezza e destrezza per tutti i movimenti complessi da svolgere nella propria vita e nello sport.
Una volta tornati in salute ed in forma per l’armonia ed il benessere del proprio corpo, è saggio che il soggetto interessato si faccia lasciare dal proprio fisioterapista una scheda personale di allenamento da fare periodicamente e di grande importanza per la prevenzione contro nuovi problemi.

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